Come lavare i denti ad un bambino!
Rispondiamo ad alcune delle domande: Come lavare i denti ai bambini? Quando iniziare a lavare i denti ai bambini?Quante volte si devono lavare i denti ai bambini? Come far prendere subito l'abitudine di lavarsi i denti?
Oggi rispondiamo ad alcune delle domande più frequenti che ci vengono poste ogni giorno in studio:
-Come lavare i denti ai bambini?
-Quando iniziare a lavare i denti ai bambini?
-Quante volte si devono lavare i denti ai bambini?
- Come far prendere subito l'abitudine di lavarsi i denti?
Innanzitutto è cruciale che i bambini acquisiscano un senso di responsabilità il più presto possibile, comprendendo l'importanza dell'igiene orale e dei pericoli associati a una mancata cura dei propri denti.
Al tempo stesso, i bambini devono essere consapevoli che ignorare l'igiene orale può comportare problemi come carie e malocclusione, senza creare ansia o paure.
Non bisogna assolutamente utilizzare la figura del dentista come una minaccia, poiché ciò renderebbe la visita dal dentista un'esperienza stressante!
Per questo, cerchiamo di usare la logica per spiegare loro perché è importante lavarsi i denti ogni giorno e più volte al giorno. In questo modo, non solo eviteremo di minimizzare il loro ruolo, ma li aiuteremo anche a prendersi cura di sé.
Allora, cosa aspettiamo? Iniziamo subito! Ecco le nostre indicazioni:
0-6 Mesi:
Dopo ogni poppata, specie se notturna, è necessario detergere le gengive rimuovendo i residui di latte e i microrganismi che si depositano. Occorre utilizzare una garza (attenzione a scegliere garze che non lascino troppi peli) bagnata con soluzione fisiologica e avvolta attorno all’indice ed eseguire piccoli movimenti rotatori.
6 Mesi- 3 Anni:
La dentizione dei bambini segue un calendario preciso, ma non sempre è facile sapere quando iniziare a preoccuparsi della loro igiene orale.
Perché non iniziare sin dalla comparsa del primo dentino?
Usa uno spazzolino manuale (come questo spazzolino da usare manualmente che sfutta delle piccole vibrazioni e che ha una comodissima luce led! ) con setole morbide e testina piccola, e pulisci delicatamente i dentini con piccoli movimenti rotatori, due volte al giorno.
Non dimenticare la giusta dose di dentifricio al fluoro (clicca qui ), pari a un chicco di riso! Dedichiamo particolare attenzione alla lingua e alle gengive, che sono molto delicate in questa fase della dentizione.
È raccomandato effettuare la pulizia dopo ogni poppata, per rimuovere i residui di latte che possono causare la temibile carie da biberon, colpendo gli incisivi superiori e inferiori.
Dopo il primo anno di età, è importante adottare alcuni accorgimenti, come eliminare/ridurre il biberon e sopratutto eliminare l'uso di zuccheri e succhiotti intrisi di zucchero o miele!
È importante controllare periodicamente la bocca del bambino per verificare che non ci siano macchie o puntini, che potrebbero essere indizio di carie. L'igiene orale è importante soprattutto prima di dormire, poiché durante la notte i batteri si moltiplicano grazie all'assenza di flusso salivare.
Ma cosa fare se il bambino non vuole lavarsi i denti?
Per rendere questa esperienza il più piacevole possibile, dobbiamo:
- utilizzare uno spazzolino adatto alla sua età e alla sua capacità manuali
-trasformare questo momento in un gioco.
Ad esempio, possiamo cantare una canzone o raccontare una storia mentre lo spazzoliamo, in modo da creare un'associazione positiva tra lo spazzolino e il divertimento.
Ricordiamoci che la pulizia quotidiana dei denti è fondamentale per prevenire problemi dentali a lungo termine e che una buona abitudine instaurata sin dalla giovane età può durare per tutta la vita.
È importante che i genitori partecipino attivamente al processo, mostrando al bambino come fare e incoraggiandolo durante la pulizia dei denti. Questo creerà un senso di complicità e di condivisione del momento, rendendolo ancora più piacevole.
In conclusione, la trasformazione della pulizia dei denti in un gioco divertente e coinvolgente per il bambino può aiutare a sviluppare abitudini sane e durature nel tempo.
Inizia lentamente, concedendo sempre più libertà al bambino. In un primo momento, puoi aiutarlo tenendo lo spazzolino e guidandolo nei movimenti, poi puoi lasciare che si spazzoli da solo. Infine, potrai anche permettergli di mettere il dentifricio da solo, sempre sotto la tua attenta supervisione.
È importante che i genitori siano pazienti e incoraggianti durante questo processo. Anche se il bambino può fare errori, è importante che capisca che sta imparando e che, con il tempo, diventerà sempre più bravo.
Riassumendo, i passaggi da rispettare quando si aiuta un bambino sono:
Usa una quantità di dentifricio pari a quella di un pisello e scegli uno spazzolino con setole morbide.
Posizionati dietro il bambino o fagli sedere e inclina leggermente la testa
verso l'alto.
Fai tenere lo spazzolino a un angolo di 45° verso le gengive e comincia a spazzolare in modo verticale (solo in una direzione) la superficie esterna dei denti.
Ripeti questo passaggio sulla parte interna dei denti e, per i molari, sui
solchi.
Incoraggia il bambino a sputare il dentifricio e a sciacquare la bocca.
Inoltre, non dimenticare di sostituire lo spazzolino ogni tre mesi, o anche prima se le setole sono logore o deformate
3 Anni - 6 Anni:
Il tuo bambino è pronto per il prossimo passo nella sua igiene orale: lo spazzolino elettrico!
Questo strumento fantastico lo aiuterà a pulire i suoi dentini in modo più efficace, ma sempre con la tua supervisione.
Ricorda di spazzolare i denti per almeno 2 minuti, due-tre volte al giorno, utilizzando un dentifricio al fluoro contenente 500-1000 ppm (Clicca qui ) . E quanto al dosaggio? Semplice, basta una quantità pari a un pisello (pea-size).
Anche se potrebbe risultare facile mantenere le buone abitudini quando il bambino non oppone resistenza, può diventare un po' più complesso quando deve essere lui stesso a prendersi cura della propria igiene orale.
A partire dai 6 anni sarà importante iniziare ad introdurre l’utilizzo del filo interdentale, esistono diversi dispositivi, detti forcelle, che aiutano il genitore a passarlo al proprio figlio (ad es Clicca qui )
QUALE SPAZZOLINO SCEGLIERE
Il momento di lavare i denti ai bambini è importante per la loro salute orale. Per rendere questo momento piacevole, è importante utilizzare uno spazzolino pensato appositamente per loro. Deve essere piccolo, con un'impugnatura comoda, setole morbide e, preferibilmente, colorato. Ecco alcuni esempi:
In sintesi, l'educazione all'igiene orale inizia dalla prima infanzia e deve essere un processo continuo, che si evolve man mano che il bambino cresce. Con un po' di pazienza e impegno, sarai in grado di trasmettere ai tuoi figli l'importanza di una buona igiene orale che durerà per tutta la vita!
Scopriamo insieme il Diagnocam
ll DIAGNOcam™ è uno speciale scanner ottico che permette di diagnosticare lesioni cariose ancora prima che queste divengano visibili alla radiografia! Se è passato tanto tempo dalla tua ultima visita, non aspettare che una carie faccia male, prenota subito una visita!
DIAGNOcam™ è uno speciale scanner ottico che permette di diagnosticare lesioni cariose nel cavo orale.
Le radiografie non sono sempre la soluzione più adatta, per cui l’ utilizzo quotidiano di questo scanner nel nostro studio ha aperto le porte a innumerevoli possibilità :
controllare la presenza di carie in bambini di ogni età, anche molto piccoli!
utilizzarlo in ogni seduta di controllo e ad ogni esigenza, per un migliore monitoraggio
diagnosticare carie molto piccole ancora prima che queste divengano visibili alla radiografia
Questa riduzione della necessità di ricorrere ad immagini radiografiche permette di intervenire prima che si creino danni maggiori alla struttura dentale.
Il vantaggio in termini di prevenzione è enorme, dato che è stato dimostrato da tempo che anche la carie più piccola contiene miliardi di specie batteriche in grado di colonizzare altri siti e quindi potenzialmente creare lesioni cariose altrove nella bocca.
Curare una carie precocemente comporta, come detto prima, un minore danno alla struttura del dente, anche poichè quando la stessa diventa visibile alla radiografia oppure, peggio ancora, quando provoca dolore, si trova già in uno stadio molto avanzato.
Fare una diagnosi tardiva comporta quindi delle conseguenze che possono verificarsi anche dopo anni (danni alla polpa del dente, indebolimenti che portano a fratture, etc), per cui parte fondamentale delle nostre strategie preventive è proprio evitare che questo accada.
Un’ altra possibilità offerta da questo strumento potentissimo è quella di poter diagnosticare cedimenti e infiltrazioni di vecchie otturazioni, anche qui intervenendo prima che queste possano diventare gravi e portare conseguenze importanti.
Riassumendo, i vantaggi della scansione ottica mediante Diagnocam sono:
permettere di individuare carie prima che facciano male e creino ulteriori danni, indebolendo il dente;
permettere di fare diagnosi prima che una carie diventi visibile alla radiografia,
ridurre così il numero di radiografie necessarie,
ridurre il numero di batteri cariogeni curando precocemente lesioni cariose.
Quindi se non si vedono alla radiografia o non fanno male non vuol dire che non ci sono carie in bocca!
Per questo raccomandiamo controlli e visite costanti e regolari.
A tutte le età!
Ci si può proteggere dalla carie?
Eccoci ad un nuovo articolo del nostro blog in cui rispondiamo ad una delle domande che ci vengono poste più frequentemente: “Cosa devo fare per non avere carie?”. Parleremo inoltre di come possiamo guarire dalla malattia cariosa, come non far peggiorare la carie e come evitare che le carie si formino.
Eccoci ad un nuovo articolo del nostro blog in cui rispondiamo ad una delle domande che ci vengono poste più frequentemente:
“Cosa devo fare per non avere carie?”
Ovviamente non esiste una risposta univoca in quanto si tratta di una malattia multifattoriale, ma in questo articolo proveremo a descrivere alcune utili strategie che portano a migliorare la vostra salute orale.
Semplificando, la cavità orale è un ecosistema complesso, abitato soprattutto da batteri. La pericolosità di questi batteri è influenzata da accumuli di placca (abitudini igieniche) o da condizioni che provocano cambiamenti verso un ph acido (reflusso o altre problematiche gastrointestinali, o esterni, alimenti o bevande più o meno acidi).
Se dunque consideriamo la carie una malattia, quindi provocata da fattori che la causano direttamente e altri che predispongono al peggioramento che sono:
il tipo di batteri che compongono la placca, quindi cattiva igiene orale ;
abitudini alimentari scorrette (leggi l’articolo al riguardo alcuni consigli di educazione alimentare qui.)
stili di vita non salutari (fumo, alcool)
influenze genetiche individuali che riguardano il processo di formazione dei denti o la qualità della saliva.
A questi si aggiungono la presenza di “fattori protettivi” come un’adeguata quantità di saliva e di alcuni elementi che la compongono, così come il grado di mineralizzazione dentale.
Le tue abitudini possono influenzare moltissimo quest’equilibrio, spostandolo a favore di fattori protettivi o fattori favorenti lo sviluppo di carie.
La presenza di lesioni cariose attive o di accumuli di placca poco o per niente raggiungibili (protesi incongrue con margini irregolari, tasche parodontali) aumenta tantissimo il rischio di sviluppare carie.
Tutti questi fattori messi insieme individuano appunto un “rischio” di sviluppare carie che è soggettivo e ovviamente può essere modificato fino ad un certo punto.
La malattia cariosa si manifesta con un danno al dente che consiste nella carie, che può avere differenti livelli di gravità e che si cura con l’otturazione.
L’otturazione è quindi la cura del danno che la malattia cariosa provoca ai denti, mentre non influenza molto le cause che la provocano.
Per cui la cura vera e propria della carie consiste nella prevenzione, cioè in tutte quelle strategie che contrastano i fattori causali e predisponenti che abbiamo elencato in precedenza.
Possono poi sorgere altre domande:
“come possiamo guarire dalla malattia cariosa?”
“ come non far peggiorare la carie?”
“ come evitare che le carie si formino?”
Ormai l’avrete capito: soltanto attraverso un’igiene orale scrupolosa, stili di vita corretti e controlli costanti dal dentista possiamo ridurre il rischio di avere nuove carie.
Come detto in precedenza, si parla infatti di “rischio carie” proprio perché ancora oggi sono talmente tanti i fattori da controllare per cui nessuno di noi può dirsi esente da sviluppare prima o poi lesioni cariose (salvo rarissime eccezioni).
Possiamo solo modulare il rischio, quindi la possibilità o meno che abbiamo di “ammalarci” in maniera più o meno grave, attraverso corrette strategie di prevenzione.
Purtroppo la modulazione dell’ecosistema orale è molto lenta e possono volerci anni (!) prima di vedere una riduzione di questa possibilità.
Pertanto il rischio zero non esisterà mai.
Nel nostro studio abbiamo adottato da anni un approccio rivolto soprattutto alla prevenzione, facendo adottare a gran parte dei nostri pazienti un protocollo post cure che li accompagna in un percorso di prevenzione fatto di procedure strategiche rivolte contro i principali fattori di rischio.
Questo viene messo in pratica ad esempio affrontando e monitorando le varie abitudini alimentari (di nuovo se ti interessa leggi il nostro articolo al riguardo cliccando qui) oppure individuando i principali fattori di rischio per la salute orale (malattie digestive o autoimmuni, stili di vita scorretti).
Così come importantissimo è continuare con costanti controlli post cure che devono mantenersi regolari per tutta la vita per poterci permettere di fare diagnosi precoce.
Se pensiamo infatti che già la bocca di un individuo sano contiene batteri in grado di causare lesioni cariose, figurarsi un soggetto con carie attive o con cattiva igiene orale! Avere carie attive in bocca aumenta esponenzialmente il rischio che se ne formino altre, anche a distanza di tempo.
Solo educando e motivando noi stessi a corrette pratiche di igiene orale potremmo riuscire a ridurre il rischio di nuove lesioni cariose.
La buona notizia è che abbiamo la tecnologia adeguata a diagnosticare carie prima ancora che diventino visibili alla radiografia! E senza nemmeno utilizzare radiazioni! (clicca qui per saperne di più)
Per noi l’odontoiatria del futuro ha come basi la prevenzione e la diagnosi precoce, solo attraverso le quali sarà essere possibile provare a ridurre la prevalenza della carie nel mondo.
Se volete continuare ad approfondire quest’argomento visitate le seguenti pagine del nostro blog!
Se ti è piaciuto questo articolo sentiti libero di condividerlo, in questo modo aiuterai più persone ad avere consapevolezza sulla carie e sulla sua cura.
Grazie e continuate a seguirci!
Bibliografia
Bourgeois, Denis et al. “Quantification of carious pathogens in the interdental microbiota of young caries-free adults.” PloS one vol. 12,10 e0185804. 10 Oct. 2017, doi:10.1371/journal.pone.0185804
Aas, Jørn A et al. “Bacteria of dental caries in primary and permanent teeth in children and young adults.” Journal of clinical microbiology vol. 46,4 (2008): 1407-17. doi:10.1128/JCM.01410-07
Odontoiatria Digitale
Cosa è per noi il futuro della nostra professione?
Se dovessimo dare una risposta istintiva ti diremmo: meno invasività per il paziente, approcci terapeutici integrati e multidisciplinari così come una visione globale della cura del corpo.
Il paziente visto come un’unica entità con innumerevoli correlazioni tra diversi sistemi e organi.
Cosa è per noi il futuro della nostra professione?
Se dovessimo dare una risposta istintiva ti diremmo: meno invasività per il paziente, approcci terapeutici integrati e multidisciplinari, così come una visione globale della cura del corpo.
Il paziente visto come un’unica entità con innumerevoli correlazioni tra diversi sistemi ed organi.
In realtà questo lo stiamo vivendo nel presente, è il sentiero che cerchiamo di percorrere proprio in questi anni, tra innovazioni tecnologiche e piani di trattamento sempre più “su misura” per il singolo paziente.
Questi concetti potrebbero sembrare difficili da mettere in pratica se non avessimo gli strumenti adatti che ci aiutino a misurare, fare diagnosi, progettare e trasferire informazioni in maniera precisa.
Questa è l’ odontoiatria digitale.
Ad esempio, i flussi di lavoro finora presenti ci permettevano di ottenere ottimi livelli di precisione (compatibilmente con il livello di esperienza e con l’impegno profuso dall’operatore) ma difficilmente potevano integrarsi tra di loro fino ad ottenere un’unica entità: il “paziente digitale”.
Questo ha riguardato in maniera importante i principali modelli di lavoro restaurativi a cominciare dalle riabilitazioni protesiche sia su denti naturali che su impianti.
Per ricostruire un dente oggi ci avvaliamo di:
scansioni intraorali che generano modelli 3d (sostituiscono le impronte con le varie paste!)
complessi software di modellazione 3d che generano un file
che viene poi stampato 3d o fresato con precisissime macchine CAM (computer aided machines) che fresano blocchi di materiali estremamente elaborati,
le protesi così sviluppate vengono poi ulteriormente lavorate dall’odontotecnico il quale compie precise manovre di rifinitura e rielaborazione.
Ma prima di arrivare a questo si devono tenere ben presenti altri aspetti come:
il sistema neuromuscolare (di tutta la testa e di tutto il corpo, non solo della mandibola),
lo stato dell’articolazione temporomandibolare con i suoi legamenti,
il rapporto con i tessuti molli (gengive, guance, labbra, viso),
cli relazioni con i denti affianco e con i superiori,
come questa protesi andrà a masticare (gli aspetti funzionali),
gli aspetti fonetici,
come dovrà essere detergibile, per permetterti di spazzolare e passare il filo interdentale,
quanta struttura dentale residua va rinforzata per ridurre il rischio frattura,
l’estetica, che è un parametro che comprende non solo il colore ma forme, volumi, trasparenze, passaggi di luce, zone da coprire e zone da valorizzare.
Questi passaggi sono fondamentali per permettere alla riabilitazione protesica anche di un singolo dente di integrarsi a pieno nella tua bocca.
Bypassare questi aspetti e prendere delle scorciatoie potrebbe comportare a volte rischi per la salute del paziente!
Per cui solo un sistema integrato che comprende scansione facciale, fotografie, eventuale radiologia 3D digitale, scansioni intraorali e altri esami ci permetterà di avere quasi tutte le informazioni di cui abbiamo bisogno.
Ovviamente questo sistema integrato si applica ormai a diversi settori clinici della nostra professione come ad esempio implantologia computer guidata e l’ortodonzia.
L’ implantologia computer guidata permette ormai di programmare prima ancora di intervenire sul paziente la posizione dell’impianto e la protesi che andrà a connettersi ad esso. Questo riduce in maniera importante i tempi dell’intervento chirurgico con minori fastidi per il paziente, ma con una precisione riabilitativa protesica ineguagliabile.
Per cui meno invasività e più sicurezza per il paziente!
Anche l’ortodonzia sfrutta ora in maniera rilevante i flussi operativi digitali, sia se ci riferiamo all’ortodonzia invisibile sia a pianificazioni 3d complesse. Anche qui siamo in grado di ridurre i tempi delle terapie tradizionali, aumentando la precisione dei risultati!
(Clicca qui se vuoi scoprire le nostre terapie di ortodonzia invisibile)
Ancora una volta meno invasività e più sicurezza!
Non stiamo parlando quindi banalmente di innovazioni tecnologiche usate per semplici scopi di marketing con toni sensazionalistici, ma di miglioramenti della qualità delle terapie e dell’esperienza del paziente dal dentista.
Questa è la nostra visione.
Grazie per continuare a leggerci e seguirci! A presto!
Gravidanza e salute orale... Quello che c’è veramente da sapere!
Oggi rispondiamo ad alcune delle domande e dei dubbi che vi vengono posti dai nostri pazienti.
In particolar modo riguardo lo stato di salute e il mantenimento di un ottimo livello igienico orale durante quel bellissimo, e al tempo stesso delicatissimo, periodo rappresentato dalla gravidanza.
Ciao, finalmente un nuovo articolo!
Oggi risponderemo ad alcune delle domande che ci vengono posti dai nostri pazienti.
In particolar modo cercheremo di dissipare i principali dubbi circa lo stato di salute e il mantenimento di un ottimo livello igienico orale durante quel bellissimo, e al tempo stesso delicatissimo, periodo rappresentato dalla gravidanza.
Sei sei arrivata/o su questa pagina è perchè qualcuno di tua conoscenza, o tu stessa (e in quel caso tanti auguri!) stai aspettando un bambino.
Cominciamo subito col dire che la gravidanza non è una malattia per cui non va vissuta con apprensione ma con consapevolezza, cercando di assumere i comportamenti più corretti per prevenire problematiche, affinché tutto vada per il verso giusto.
Ti sarà sicuramente capitato di sentire qualcuno affermare “i miei denti hanno subito grossi danni durante la gravidanza!”, oppure “prima la mia bocca era in ottima salute, poi dopo la gravidanza ho cominciato ad avere problemi”.
In realtà non è esattamente così, cioè non c’è nessuna evidenza di un danno diretto dello stato gravidico sui denti.
In realtà le uniche modifiche tangibili in questo periodo della vita di una donna riguardano i livelli ormonali, le cui conseguenze a livello del cavo orale portano ad una maggior vascolarizzazione delle mucose.
Ciò si traduce in una maggior risposta infiammatoria delle gengive, un maggior sanguinamento, ma tutto ciò solo se abbiamo una situazione infiammatoria grave in atto.
Ascolta bene perché questo concetto è importante: si avranno problemi in gravidanza solo se ci sono patologie (carie o infiammazione gengivale\parodontale) già in corso.
E questo ci porta dritti al messaggio che volevamo lasciarvi: bisogna avere massima cura dell’igiene della bocca sempre, a maggior ragione se si pensa di avere un bambino.
Questo soprattutto perché:
1- Se abbiamo delle patologie orali precedenti lo stato di gravidanza (carie, parodontite, denti da estrarre), il tuo dentista potrà avere grandi difficoltà nell’aiutarvi qualora dovesse esserci un problema e la paziente è in dolce attesa. Non si possono fare radiografie, a volte neanche l’anestesia e gli antidolorifici che si possono prendere sono estremamente limitati.
2- La parodontite in corso può influenzare direttamente il decorso della gravidanza. Ormai è assodato scientificamente che possono esserci conseguenze dirette tra cui parti prematuri.
La letteratura scientifica ne è piena di queste evidenze. (un articolo recentissimo “Pockpa, Zocko & Soueidan, Assem & Koffi-Coulibaly, Nadin & Limam, Alexandre & Badran, Zahi & Struillou, Xavier. (2021). Periodontal Diseases and Adverse Pregnancy Outcomes: Review of Two Decades of Clinical Research. Oral health & preventive dentistry. 19. 77-83. 10.3290/j.ohpd.b898969. “).
Per cui, non serve scoraggiarsi o tantomeno mortificarsi, ma avere alcune accortezze tra cui:
Fare una visita dal dentista prima! E non solo dopo aver avuto la bellissima notizia di aspettare un figlio.
Bisogna avere un’igiene orale ottima (spazzolamento e filo interdentale!), se hai qualche difficoltà basta chiedere e saremo lieti di aiutare;
E’ importante programmare visite di controllo durante la gravidanza, per monitorare la situazione affinchè tutto vada liscio.
Basta essere consapevoli di questi piccoli accorgimenti per godersi serenamente questo momento meraviglioso.
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A presto per molti altri articoli!
Il valore del tempo
Concludiamo questa breve serie di post sui nostri canali social riguardanti il concetto di tempo con alcune considerazioni che potreste far vostre, dandone continuità nelle vostre giornate.
Concludiamo questa breve serie di post sui nostri canali social riguardanti il concetto di tempo con alcune considerazioni che potreste far vostre, dandone continuità nelle vostre giornate.
Vi sarà sicuramente capitato di dare un valore del tempo nella vostra vita e di aver stabilito delle priorità.
Capita a tutti anche in maniera involontaria, ogni giorno, si tratta infatti di quei meccanismi inconsci che ci fanno scegliere se passare del tempo divertendoci o lavorando, giocando o studiando... e via dicendo.
Vi è mai capitato di giudicare il tempo delle altre persone?
Anche questo sicuramente.. senza rendervene conto magari.. ma diamo dei giudizi continuamente anche senza averne coscienza: ad esempio se una persona è noiosa oppure piacevole, tanto da essere spronati a volte a passarci del tempo insieme.
Per farla breve, nel periodo storico nel quale viviamo, dare il giusto valore al tempo, nella nostra professione, equivale a garantire qualità nelle cure coniugandola con le norme di sicurezza.
Questo si traduce:
nel rispetto delle norme per la prevenzione del contagio da Sars-Cov2, per quanto riguarda i corretti tempi di sanificazione o la modulazione del flusso di pazienti in studio, nel disinfettare e preparare una stanza....
Nella corretta esecuzione di procedure cliniche: basti pensare al tempo impiegato per montare la diga di gomma, nelle fasi adesive, o ad esempio anche il tempo di esecuzione dell’anestesia ( più si fa lentamente e meno fastidio comporta)
Nella gestione dei controlli e delle visite nel corso degli anni.
Quello che vogliamo dirvi è che un professionista va giudicato in base all’attenzione e alla cura che da a tutti questi aspetti.
Il nostro lavoro è fatto di imprevisti e soprattutto di rapporti umani, in cui cerchiamo da sempre di spenderci il più possibile.
Siamo convinti che calmare una persona impaurita sia tempo ben speso, che spiegare un piano di trattamento nel dettaglio sia tempo ben speso, cosi come fare dei controlli nel tempo o visite periodiche. Potremmo continuare all’infinito: mettere in pratica approcci specifici per i nostri piccoli pazienti, eseguire procedure con calma e non di fretta, progettare in ambienti virtuali con software digitali, fare delle fotografie o delle scansioni 3d, eseguire lunghi cicli di termodisinfezione e sterilizzazione. Tutto questo richiede una certa quota in più del nostro tempo.
È anche qui che vogliamo darvi sempre il massimo, l’abbiamo sempre fatto.
Grazie del vostro tempo speso per leggere queste righe.
Il vostro sostegno con un like o una recensione positiva ci ripaga di tutte queste fatiche e ci sprona ad andare avanti.
Grazie da tutti noi.
Alcuni consigli sull'alimentazione.
Dare raccomandazioni sull’alimentazione è una parte estremamente importante delle nostre terapie
E’ possibile curare le principali patologie della bocca solo gestendo l’alimentazione?
Per rispondere a questa domanda e per capire il ruolo che una sana alimentazione ha per la vostra bocca vi invitiamo di leggere questo articolo, in cui trovare consigli utili per iniziare fin da subito a migliorare la vostra alimentazione.
Dare raccomandazioni sull’alimentazione è una parte estremamente importante delle nostre terapie
E’ possibile curare le principali patologie della bocca solo gestendo l’alimentazione?
Per rispondere a questa domanda e per capire il ruolo che una sana alimentazione ha per la vostra bocca vi invitiamo di leggere questo articolo, in cui trovare consigli utili per iniziare fin da subito a migliorare la vostra alimentazione.
La risposta è che in realtà a volte si, possiamo modificare il comportamento di alcuni disturbi orali modulando l’alimentazione (nel caso ad esempio in cui sia la dieta acida e quindi la saliva acida danneggi direttamente il dente).
Ma nella grande maggioranza dei casi purtroppo c’è una sovrapposizione di cause per cui non basta far attenzione ad un unico aspetto (non basta lavarsi i denti e poi mangiare male, cosi come non basta mangiare bene ma lavarsi i denti male), per essere esenti da qualsiasi patologia.
I cibi influenzano direttamente l’inizio della malattia cariosa in base a determinati fattori:
Consistenza
Acidità
Composizione chimica.
Per quanto riguarda la consistenza è assodato che cibi più appiccicosi (che generalmente sono i più dolci) sono in grado di creare una patina appiccicosa sul dente che facilita l’adesione batterica, aumentando quindi la produzione di acidi che demineralizzano lo smalto.
Ovviamente cibi acidi peggiorano il ph salivare andando a favorire l’attività batterica (che in un ambiente acido trovano le migliori condizioni) e danneggiando direttamente le superfici dentali. (Questo è un problema molto importante che sarà oggetto di altri articoli.)
Questo ci rimanda anche a quando lavarsi i denti, perché se ingeriamo cibi acidi la saliva avrà un ph estremamente acido e se andiamo subito a lavare i denti (magari con dentifrici abrasivi o con setole dello spazzolino molto dure) potremmo portare via anche la parte più superficiale dello smalto, creando delle zone miste di erosione e abrasione.
Per questo vi consigliamo di solito di aspettare almeno 30 minuti prima di lavare i denti dopo aver mangiato, per dar tempo alla saliva di tamponare il pH.
La composizione chimica è fondamentale, perché ci sono dei cibi o meglio dei tipi di zuccheri che portano ad un’attività batterica maggiore mentre ce ne sono altri (tipo lo xilitolo) che in realtà entrano nel ciclo metabolico batterico ma non producono acidi.
Ci sono zuccheri nascosti in molte sostanze e bisogna leggere attentamente gli ingredienti di ogni prodotto (ci sono anche dei siti che calcolano la quantità di zuccheri negli alimenti).
Da alcuni dati raccolti dall’Osservatorio epidemiologico cardiovascolare dell’Istituto Superiore di Sanità, gli italiani assumono più del 20% del fabbisogno calorico giornaliero di zuccheri: il doppio di quanto raccomandato. Il surplus non viene metabolizzato a livello energetico, ma immagazzinato sotto forma di grasso, aumentando il rischio di sovrappeso e obesità. Per questo lo zucchero “fa male” e si correla all’insorgenza di malattie croniche (diabete, problemi cardiovascolari etc..).
Per cui bisogna far attenzione a come mangiamo sia per la bocca ma più in generale per la nostra salute.
Ovviamente non bisogna trascurare l’acqua! L’idratazione è importante per mantenere il flusso di saliva adeguato.
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Ciao e a presto!
Quanto dura un'otturazione?
In quest’articolo rispondiamo ad un’altra domanda che ci viene posta molto frequentemente in studio:
“Quanto dura un’otturazione?”
Ve lo sarete chiesto sicuramente anche voi, almeno una volta nella vita.
Oggi rispondiamo ad un’altra domanda che ci viene posta molto frequentemente in studio: “Quanto dura un’otturazione?”……
Ve lo sarete chiesto sicuramente anche voi, almeno una volta nella vita.
Ovviamente come tutte le procedure mediche è praticamente impossibile stabilire con certezza quale possa essere la prognosi di una determinata terapia nel tempo. Gli articoli scientifici ci forniscono delle indicazioni, le quali molto spesso sono il frutto di lavori sperimentali in laboratorio, mentre per attendere i primi dati sull’uomo a volte devono passare 5-10 o 15 anni per poter avere un’affidabilità statistica, ma la quale purtroppo può accompagnarsi all’obsolescenza del materiale.
Detto questo, la moderna odontoiatria adesiva si basa essenzialmente, come detto nel precedente articolo, sull’utilizzo di meravigliose tecniche adesive che permettono di ricostruire denti semplicemente fondendo la superficie sana rimasto con i materiali ricostruttivi. Questo strato adesivo deve reggere all’azione di diverse sollecitazioni:
-Meccaniche, dovute alla masticazione e alle forze che si scaricano lungo diverse direzioni dipendenti anche dal tipo di dente;
-Idrolitiche, dovute all’effetto della saliva che bagna il dente;
-Chimiche, prevalentemente di dissoluzione acida che possono originare da prodotti di scarto batterico ma anche dalla dieta così come da patologie gastriche.
Pertanto è l’ambiente generale della bocca (“Oral environment”) che influenza prevalentemente la tenuta del legame adesivo, per cui ci sarà una grossa differenza tra un’ambiente orale di una persona che non presta attenzione all’igiene, con grossi accumuli di placca e tartaro, con batteri aggressivi, che ha dieta squilibrata estremamente acida, e l’ambiente orale di un soggetto che ha un’ottimo controllo dell’igiene e modula l’assunzione dei cibi in maniera scorretta.
Un’altra cosa che può influenzare la durata del legame adesivo è la quantità di dente sano rimasta, perché le sollecitazioni saranno forti se la ricostruzione è grossa, ed è questo il motivo per cui possiamo decidere di proteggere il dente sano rimasto con altri tipi di ricostruzioni adesive, le ricostruzioni indirette (intarsi o faccette), perché è stato dimostrato che queste sono in grado di rinforzare il dente sano rimasto proteggendo anche lo strato adesivo.
Premesso che sia stata eseguita con le migliore tecnologia e isolamento possibili (Diga di gomma!), e questo ovviamente è nostro compito, la durata di un otturazione dipende da voi, dalla vostra capacità di rimanere costanti nell’igiene orale quotidiana (soprattutto interdentale), cosi come dal rispetto di una dieta sana ed equilibrata.
Cosi come sono fondamentali visite di controllo e sessioni di igiene orale professionale regolare negli anni.
Ovviamente nel tempo questo legame subirà una degradazione, non esiste ancora un legame adesivo pressoché indistruttibile, ma questa può essere ritardata nel tempo.
Grazie per aver letto quest’articolo e a presto!
Cosa è l'adesione dentale?
Ti sei mai chiesto come facciamo a “fondere” i nostri materiali da ricostruzione con i tuoi denti?
In quest’articolo parleremo proprio di questo: dell’adesione dentale. Un vero e proprio prodigio tecnologico.
Ti sei mai chiesto come facciamo a “fondere” i nostri materiali da ricostruzione con i tuoi denti?
In quest’articolo parleremo proprio di questo: dell’adesione dentale. Un vero e proprio prodigio tecnologico.
Senza adesione non potresti viaggiare con un aereo o non sarebbero possibili viaggi nello spazio, e sicuramente tutta la nostra vita sarebbe completamente diversa.
Quando ci riferiamo all’adesione in odontoiatria in realtà non stiamo parlando di qualcosa di molto recente, i primi articoli risalgono al 1955, quando Michael Buonocore ebbe l’intuizione di trattare lo smalto dentale con degli acidi per ottenere un substrato su cui poter aderire.
Da allora i materiali si sono perfezionati e hanno subito grossi miglioramenti in termini di stabilità negli anni. Una monumentale attività di ricerca si è susseguita nel corso del tempo spingendosi oggigiorno verso l’introduzione nanoparticelle e microcomponenti che vanno a riempire e a migliorare le proprietà meccaniche di questo prodigio della tecnologia moderna.
Un adesivo consiste in una resina che è in grado di penetrare alcune strutture del dente creando delle microritenzioni meccaniche con legami chimici che creano una superficie biologica nuova sconosciuta in natura, lo “strato ibrido” che è uno dei pochi esempi di come tecnologia e biologia si fondano rendendo possibile una fusione tra naturale e artificiale.
Questo permette di trasformare la superficie dentale in una superficie dentale adesiva su cui possiamo poi stratificare i nostri materiali da ricostruzione. Pensate che questo piccolo “miracolo” avviene ogni giorno, è raro infatti trovare in medicina procedure di condizionamento diretto di un substrato biologico che avvengano con una frequenza quasi quotidiana, tanto quanto la frequenza con cui ricostruiamo denti ogni giorno.
Pensate che il legame che si viene a creare è in grado di resistere per anni alle potenti forze che si scaricano durante la masticazione, la fonazione, lavorando in un’ambiente caldo e costantemente bagnato dalla saliva, una delle peggiori ambienti micromeccanici che esistono in natura. Sui denti si scaricano forze estreme e i nostri adesivi sono stati progettati per sopportarle.
Oggi la moderna odontoiatria si fonda sull’adesione, che rende possibili cose fino a non molto tempo fa impensabili, come il rinforzo strutturale del dente, come la conservazione di tessuto sano, come la possibilità di sfruttare radici anche molto malridotte, evitando di ricorrere a procedure più invasive e quindi costose.
Permette di conservare il 100% di dente sano salvato, senza che questo venga ulteriormente limato per poter alloggiare ad esempio delle protesi. Molto spesso non tocchiamo nemmeno le superfici dentali!
Risparmio di tessuto sano porta negli anni ad una preservazione dello stato di salute dell’intera cavità orale.
Fondamentale è il campo operatorio in cui l’adesione si svolge, che deve essere il più asciutto e pulito possibile, cosa resa possibile dal corretto isolamento fornito dall’utilizzo della diga di gomma (https://www.studioodontoiatricomattei.com/digadigomma).
Ovviamente come tutte le cose bisogna prendersene cura per cui nel prossimo articolo parleremo di come aumentare la longevità dei nostri restauri.
Grazie per aver letto quest’articolo e a presto!
Direttive prevenzione contagio Sars-Cov-2
Se state visitando questa pagina è perché non volete correre nessun pericolo durante la vostra terapia odontoiatrica presso il nostro studio.
Proprio per questo abbiamo deciso di rassicurarvi, spiegandovi quali sono alcuni dei nostri nuovi protocolli, affinché la vostra esperienza qui da noi sia come al solito la più sicura e confortevole possibile. Per cui in questa pagina avrete un’anteprima di quello che vi aspetta appena suonerete il nostro campanello.
Se state visitando questa pagina è perché non volete correre nessun pericolo durante la vostra terapia odontoiatrica presso il nostro studio.
Proprio per questo abbiamo deciso di rassicurarvi, spiegandovi quali sono alcuni dei nostri nuovi protocolli, affinché la vostra esperienza qui da noi sia come al solito la più sicura e confortevole possibile. Per cui in questa pagina avrete un’anteprima di quello che vi aspetta appena suonerete il nostro campanello.
Pertanto sarà importante anche una vostra collaborazione.
Chi è già nostro paziente è abituato agli elevati standard igienici del nostro studio, ma adesso c’è bisogno di affrontare un virus che ha delle modalità di trasmissione particolari è perciò abbiamo dovuto evolvere ed elevare al massimo i nostri protocolli, per ridurre al minimo il rischio di trasmissione.
Abbiate perciò comprensione se questi sforzi imponenti che stiamo mettendo in pratica si tradurranno in tempistiche allungate e in raccomandazioni a volte più restrittive, il tutto avrà come priorità la vostra e la nostra sicurezza.
Non vi annoieremo ulteriormente su come si è sviluppato il contagio e sull’evoluzione di questa pandemia ma dovete tenere a mente alcuni elementi:
il Sars-CoV-2 ha modalità di trasmissione aerea e persiste in aria e sulle superfici per un periodo di tempo variabile, ed ha purtroppo un alto livello di contagiosità;
I dispositivi di protezione individuale DPI che useremo servono per proteggere noi ma ovviamente per proteggere la comunità e i pazienti che vi seguiranno.
Per sicurezza per qualsiasi persona saranno adottate misure dedicate a pazienti positivi al Coronavirus, non abbasseremo mai la guardia anche se chi arriverà a sedersi sulla nostra poltrona avrà già passato diversi filtri di sicurezza molto selettivi.
Purtroppo finchè non sarà trovato un vaccino o una cura efficace non possiamo far altro che conviverci e proteggerci dal contagio.
Il primo obiettivo in assoluto sarà innanzitutto evitare che persone che possano avere segni di malattia possano recarsi da noi. Per cui vi preghiamo di non presentarvi senza appuntamento, ma di contattare sempre prima il nostro studio telefonicamente.
Anche in caso di urgenza saremo costretti perciò a rifiutare l’accesso alla struttura in caso di mancata prenotazione.
Nel momento in cui ci chiamerete e durante i nostri successivi contatti telefonici la nostra segretaria vi sottoporrà un questionario studiato appositamente per poter filtrare pazienti con sintomi potenzialmente sospetti.
Solo allora potremmo decidere di fissare l’appuntamento.
Vi verrà inoltre fornito un documento informativo via e-mail o whatsapp.
Vi preghiamo di venire sempre forniti di mascherina chirurgica e guanti, e sprovvisti di collane, orologi, orecchini e altri oggetti che potrebbero essere rimossi.
E’ sconsigliato l’uso del cellulare, per cui vi consigliamo di avvisare i vostri familiari e sbrigare eventuali telefonate prima di entrare.
Una volta arrivati in studio e prima di entrare verrete sottoposti a:
Misurazione della temperatura corporea
Eventuale misurazione della % di ossigeno
Se questo screening dà risultati negativi vi sarà concesso di entrare; in caso di dubbio purtroppo saremo costretti a rimandare la seduta di almeno due settimane.
All’ingresso vi sarà chiesto di sanificare le mani e di inserire i vostri oggetti personali (borse, zaini, cappotti...) in una busta monouso e in un contenitore chiuso prima di entrare negli ambienti operativi.
Cercheremo il più possibile di evitare assembramenti in sala d’attesa, per cui qualora vi sia chiesto di aspettare, ci sarà un numero limitato di persone, con indicazioni per il mantenimento della distanza e l’ambiente sarà costantemente sanificato.
Proprio per questo non sarà più possibile venire accompagnati e gli eventuali accompagnatori dovranno aspettare all’esterno.
Vi sarà sempre chiesto di sbrigare la maggior parte delle pratiche di segreteria prima di entrare in modo da uscire senza sostare al termine delle procedure. Se avrete qualche dubbio sarà nostro piacere risolverlo in qualsiasi momento telefonicamente.
Saranno implementate video-consultazioni online o in remoto per controlli postoperatori che per il momento non possiamo eseguire come in passato. Vi saranno comunque fornite indicazioni al riguardo.
E’ sempre stato e sarà garantito un ricambio costante dell’aria in tutto lo studio.
Tutti gli ambienti verranno inoltre isolati per permettere una corretta gestione dei flussi d’aria.
Abbiamo perciò deciso di dare estrema importanza al ricambio costante dell’aria e alla sua sanificazione installando dei sistemi di ricambio e di eliminazione di qualsiasi agente patogeno.
Non meravigliatevi se vi accoglieremo con qualche protezione in più.
Tutti i medici e il personale inoltre eseguiranno screening di autodiagnosi ogni mattina prima di entrare in studio, e saranno forniti dei più adeguati DPI.
Non entriamo nei dettagli più tecnici delle procedure di disinfezione negli ambienti operativi che alla luce del decreto legislativo sono state ulteriormente potenziate. Questo implicherà di conseguenza un allungamento dei tempi di sanificazione tra un paziente e un altro.
Una cosa che ci rattrista è che dovremo ridurre i momenti di dialogo prima della seduta e durante il congedo, chi ci conosce sa quanto curiamo l’aspetto umano delle relazioni con i nostri pazienti.
Speriamo che questo possa rendervi ancora più coscienti degli enormi sforzi che stiamo producendo per avere il massimo livello di sicurezza possibile.
Per voi, per noi e per la comunità.
Perché ridere anche quando è difficile.
Questo non è il solito articolo.
Non vogliamo aggiungere altro al cordoglio o all’analisi della situazione italiana e mondiale che stiamo vivendo. Ormai ne siamo bombardati tutti, ogni giorno.
Per cui prendiamoci una pausa insieme per distrarci .
Questo non è il solito articolo.
Non vogliamo aggiungere altro al cordoglio o all’analisi della situazione italiana e mondiale che stiamo vivendo. Ormai ne siamo bombardati tutti, ogni giorno.
Per cui prendiamoci una pausa insieme per distrarci .
Volete migliorare la vostra vita e quella dei vostri cari in questi giorni così complicati?
Bene….basta semplicemente ridere di più.
(Tutto qui? Vi chiederete)
E se vi dicessimo che non solo migliorate l’umore ma innescate tutta una serie di reazioni chimiche endogene all’interno del vostro organismo che portano al miglioramento di alcuni parametri vitali fondamentali per assicurarci una vita lunga e in salute?
Non ci credete?
Allora ascoltate lui (è in inglese ma potete sottotitolarlo)
Noi come professionisti abbiamo sempre creduto in più di 35 anni di esperienza che un bel sorriso trascenda quelli che sono i semplici canoni di estetica, arrivando a toccare e condizionare la sfera psicologica, intima ed emozionale del paziente.
Per cui, riassumendo, questi sono i benefici che sorridere può portare alle vostre vite:
può generare successo e benessere
aumenta la durata delle relazioni (non solo quelle con il vostro partner, ma tutte!)
porta ispirazione agli altri
fa vivere di più (si avete capito bene…ridere allunga la vita!)
fa guarire più velocemente da malattie
riduce i livelli di ormoni che causano lo stress ( secondo la Mayo Foundation for medical education and research il 39% di cortisone in meno, 70% di epinefrina in meno, 38% di dopamina in meno)
aumenta i livelli di ormoni che migliorano l’umore (secondo uno studio della Loma Linda University le beta endorfine aumentano del 27%)
riduce la pressione sanguigna
aiuta a respirare meglio
brucia calorie
potenzia il sistema immunitario
vi fa sembrare più belli, cosi come apparire più attraenti e competenti e anche più intelligenti (perché segnala che si è abbastanza svegli da capire ad es il contesto di una battuta)
Non ci credete che ridere vi fa sembrare più belli? Chiedetelo ai disegnatori della Disney che per far apparire un personaggio ancora più brutto e cattivo gli attribuiscono tratti anatomici non proprio allegri (labbra in giù, scarsa o eccessiva esposizione dei denti, etc ).
Adesso prestate però attenzione a quello che stiamo per dirvi: per avere tutti questi effetti bisogna ridere in maniera genuina!
Già perché i sorrisi falsi poi non hanno lo stesso effetto di quelli veri. Una risata non autentica al 100% non provoca poi lo stesso effetto (anche questo è stato dimostrato scientificamente), un personaggio cattivo può ridere in maniera malvagia e provocarci brividi o comunque non certamente emozioni positive.
Così come ci ha mostrato un monumentale Joaquin Phoenix nel suo Arthur Fleck/Joker una risata eccessiva, che esplode proprio nei momenti inopportuni in maniera incontrollabile, nasconde il dolore che ha il protagonista dentro di sé.
La gran parte degli psicologi è d’accordo sul ritenere che il ridere è proprio uno dei migliori modi per affrontare e superare momenti difficili, perché può provocare un piacere che è superiore alla preoccupazione e al dolore nel quale la persona è immersa poco prima.
Ridere è un linguaggio universale, appena nati una delle prime cose che impariamo è ridere, siamo fatti per ridere. E’ l’espressione basica della biologia che accomuna tutti gli umani. Darwin la considerava infatti un tratto evoluzionistico a doppia via, che influenza sia chi la provoca, sia chi la percepisce.
Ogni giorno infatti abbiamo adulti che sorridono in media 20 volte, i bambini 400
Ridere è contagioso.
E’ una “scarica” di flussi che ci alleggerisce, scarica la concentrazione eccessiva e rigenera la mente. Pensate alle risate finte delle sit com, sono usate proprio per amplificare la battuta. Se sentiamo una persona ridere probabilmente lo faremo anche noi, anche se la battuta in oggetto non è granchè (lo ha dimostrato la University College of London). E’ una sorta di rassicurazione inconscia, implicitamente il nostro cervello ci dice che quella battuta è socialmente accettabile.
Sorridere ci fa immediatamente sentire meglio.
Anche per questo nei periodi più oscuri della storia dell’uomo, la risata e la comicità furono ampiamente combattute e ostacolate.
Celebre fu il “verba vana aut risui apta non loqui” (non pronunciare parole vane che inducano al riso) che Umberto Eco fece sentenziare a Jorge da Burgos nel suo “Il nome della rosa” in quanto custode della mitologica unica copia del secondo volume della Poetica di Aristotele che, secondo la leggenda, tratterebbe proprio della risata.
Uno dei meccanismi di controllo esercitati da dittature e nazionalismi è proprio quello di censurare forme di espressione comica, per paura di esserne presi come oggetto di derisione. Non vogliamo comunque annoiarvi su altri usi sbagliati del ridere, tra cui la derisione e il sarcasmo.
Il messaggio che vogliamo darvi è proprio quello di fermarsi un attimo a considerare che le preoccupazioni sul futuro, economiche, lavorative e assistenziali possono essere a volte ridimensionate anche con una risata, e che questa potrebbe darci forza ed energia per affrontare e superare questo momento estremamente complicato.
Ridere può essere la miglior medicina.
Forse mai come oggi ne abbiamo bisogno.
Un caro saluto a tutti voi, continuate a seguirci…..e a sorridere.
Studio Odontoiatrico Mattei.
Sai cosa è la Parodontite?
In quest’articolo ti parleremo di una delle malattie più diffuse della bocca, la Malattia Parodontale.
Ti è mai capitato di avere sanguinamento alle gengive? Immagino di si, ma forse accade talmente spesso che ormai non gli stai dando attenzione. Oppure soffri di alitosi, ma parlarne ti imbarazza? Magari hai provato tantissimi collutori o dentifrici dedicati senza nessun risultato oppure con risultati temporanei.
Ciao! In quest’articolo ti parleremo di una delle malattie più diffuse della bocca, la Malattia Parodontale.
Ti è mai capitato di avere sanguinamento alle gengive? Immagino di si, ma forse accade talmente spesso che ormai non gli stai dando attenzione. Oppure soffri di alitosi, ma parlarne ti imbarazza? Magari hai provato tantissimi collutori o dentifrici dedicati senza nessun risultato oppure con risultati temporanei.
Questi sono purtroppo i primi segni di una malattia che può portare alla perdita dei denti!
Adesso però vogliamo subito tranquillizzarti: la malattia parodontale si può curare!
A dirtelo siamo noi, lo Studio Odontoiatrico Mattei, che ce ne occupiamo da quasi 40 anni. Unendo questa esperienza con moderni protocolli e tecnologie, siamo in prima linea nella lotta contro questa infiammazione.
Se hai la pazienza di leggere fino in fondo quest’articolo scoprirai come cominciare a prenderti cura della tua bocca e a combattere quest’infiammazione.
Cominciamo col dire che si tratta di una malattia a carico dei tessuti di supporto del dente. Questi consistono nella gengiva, nel parodonto e nell’osso di supporto, i quali possono essere aggrediti dalla reazione infiammatoria causata da accumuli di placca e tartaro .
La causa principale è da ricercarsi proprio nella mancata rimozione quotidiana di depositi di placca batterica che a lungo andare calcifica a contatto con la saliva diventando tartaro. A questo possono aggiungersi altre cause che concorrono ad aggravare la malattia:
abitudini nocive, primo fra tutti il fumo di sigaretta, ma anche stress
malattie sistemiche (ad es.diabete, o altre patologie del sistema immunitario)
particolari condizioni genetiche.
I sintomi possono essere lievi all’inizio e, dato che si tratta nella maggioranza dei casi di una malattia a decorso cronico, si mantengono tali anche negli stadi più avanzati e terminali che si traducono nella perdita del dente (a volte senza il minimo dolore!) .
Nella foto seguente potete apprezzare la progressione e la relativa gravità dei danni che questa malattia può causare.
Adesso presta attenzione perché i primi sintomi, assolutamente da non sottovalutare, sono proprio sanguinamento gengivale, alitosi, accumulo di depositi di placca sui denti e cambiamento del colore delle gengive. In questa fase possiamo trovarci ancora in una fase di gengivite, che può essere completamente reversibile senza avere danni permanenti a carico degli altri tessuti.
Nel tempo però il sanguinamento può peggiorare, così come l’alitosi, possono iniziare a scoprirsi le radici, i denti possono iniziare ad allargarsi e possono iniziare a muoversi. Questo succede perché il legamento parodontale e l’osso si riassorbono, in maniera più o meno diffusa, a causa dei processi infiammatori. Si possono creare delle zone di riassorbimento dell’osso che si chiamano “tasche parodontali” e possono essere molto pericolose perché sono dei punti di accumulo batterico che limitano la corretta detersione, peggiorando ancora di più la progressione della malattia.
Può esserci dolore ma non è detto che tutto questo possa comparire solo in una fase tardiva.
La malattia parodontale ha un andamento generalmente cronico ma possono esserci momenti di riacutizzazione molto forti che possono colpire uno o più denti, con dolore forte e addirittura ascessi.
Come dicevamo prima, la parodontite si può curare. La principale terapia è l’igiene orale, sia essa professionale ma anche domiciliare. E’ fondamentale correggere fin da subito abitudini sbagliate, prima fra tutte la mancata igiene interdentale (QUOTIDIANA) mediante filo interdentale o tramite altri ausili, cosi come sottoporsi a regolari visite di controllo e sedute di igiene professionale.
In seguito ad una approfondita diagnosi, che può richiedere la raccolta di numerose informazioni, foto e radiografie, è possibile stabilire la gravità della malattia proponendo poi dei protocolli personalizzati che si adattano alle esigenze del singolo paziente. Ovviamente è importante abbandonare anche abitudini nocive , prima fra tutte il fumo di sigaretta.
Tieni quindi bene a mente che la parodontite non è incurabile, non condanna i denti necessariamente all’estrazione, e che soprattutto la soluzione non è sostituire i denti con gli impianti!
Non è pensabile curare la parodontite sostituendo un dente naturale con uno artificiale senza considerare tutto ciò che lo circonda, molto spesso un ambiente orale con infiammazioni avanzate, e senza avere la minima educazione a corrette pratiche di igiene orale.
In una bocca dove è fallito un dente fallirà prima o poi anche un impianto, anzi fallirà molto più velocemente!
Per questo è fondamentale salvare i denti naturali, anche i più compromessi, e mantenerli in salute il più a lungo possibile.
Se questo articolo ti è piaciuto rimani in contatto con noi, venendoci a trovare di persona, mettendo like o seguendoci sul sito o sui nostri profili Facebook e Instagram.
A presto per nuovi articoli!
Cosa si rischia “sbiancando” i denti con procedure o prodotti poco sicuri.
Ecco alcune informazioni su procedure di sbiancamento “amatoriali” e i rischi che ne conseguono.
(Se non hai letto ancora il primo articolo sullo sbiancamento dentale ti invitiamo a farlo)
Come promesso ecco alcune informazioni su procedure di sbiancamento “amatoriali” e i rischi che ne conseguono.
(Se non hai letto ancora il primo articolo sullo sbiancamento dentale puoi farlo qui: https://www.studioodontoiatricomattei.com/approfondimenti/sbiancamento-dentale-la-nostra-opinione)
Il rischio principale è che spesso questi trattamenti sono eseguiti nella totale assenza di una diagnosi dell’odontoiatra. E questo è sicuramente pericoloso: per esempio se è presente placca batterica sui denti, se si ha una carie o se c’è ipersensibilità dentinale, l’azione di sbiancamento non può essere considerata né sicura né efficace. O addirittura ci sono situazioni in cui possono esserci restauri che non cambieranno certamente colore.
Online si possono trovare le più svariate “ricette artigianali” o materiali che, dietro un’apparente semplicità, celano rischi per la salute orale nonostante pubblicizzati come naturali e biocompatibili.
Il metodo più diffuso è l’utilizzo di bicarbonato di sodio con o senza l’ausilio di succo di limone. È una formulazione estremamente pericolosa. Il bicarbonato di per sé ha una forte componente abrasiva, dunque sfregandolo con forza sui denti tende a portare via alcune importanti particelle superficiali dello smalto che non si riformeranno da sole. In alcune zone, come in prossimità della radice, lo smalto è estremamente sottile per cui c’è il rischio di esporre dentina con coseguente ipersensibilità e addirittura danni alla polpa.
Il succo di limone è ovviamente un acido che dissolve in realtà la sostanza che tiene unite quelle particelle di smalto, facilitandone il distacco. Per cui un’azione combinata con lo sfregamento con bicarbonato peggiora ancora di più la perdita di smalto sano.
Anche dentifrici sbiancanti possono presentare un elevato livello di particelle abrasive per cui il rischio di abrasione meccanica dei denti è significativo, soprattutto se associato poi a scorrette tecniche di igiene orale e a setole dure dello spazzolino. Pertanto il nostro consiglio è sempre quello di evitare dentifrici abrasivi, utilizzando spazzolini a setole morbide o medie.
Nel caso in cui si utilizzino gel sbiancanti acquistati online bisogna sapere che non tutti hanno il marchio CE, ovvero approvato dalla Comunità Europea, per cui il loro utilizzo può portare conseguenze poco prevedibili e pericolose. Ma, anche qualora tali gel fossero sicuri, è sempre necessaria preventivamente una visita dal dentista, in maniera da valutare la reale necessità del trattamento sbiancante e soprattutto lo stato di salute di denti e gengive.
Infine utilizzando prodotti a base di perossidi senza mascherine (gel, strisce o penne sbiancanti) ,e senza essere stati istruiti dal dentista, si può verificare il contatto di questi prodotti con le gengive, con il serio rischio di ustioni chimiche!
Fondamentale quindi è una corretta diagnosi per evitare rischi inutili.
Grazie per aver letto questo articolo e a presto!
Sbiancamento dentale. La nostra opinione.
Come ormai noto viviamo in un’ epoca in cui l’aspetto estetico più spinto predomina i vari canali di comunicazione, soprattutto social.
Il nostro studio ha sempre riconosciuto l’importanza di raggiungere la piena armonia dento facciale, passando ovviamente attraverso un sorriso che generi autostima.
Come ormai noto viviamo in un’ epoca in cui l’aspetto estetico più spinto predomina i vari canali di comunicazione, soprattutto social.
Il nostro studio ha sempre riconosciuto l’importanza di raggiungere la piena armonia dento facciale, passando ovviamente attraverso un sorriso che generi autostima.
Sempre più sono quindi le richieste di un sorriso luminoso e denti ultra-bianchi, tramite magari uno sbiancamento dentale.
Questa è una procedura nata negli Stati Uniti negli anni 90 e che da allora è giunta più o meno invariata nella sostanza ai giorni nostri.
Quasi tutti i più importanti prodotti sbiancanti sono a base di perossidi, sostanza che libera ossigeno il quale va a ossidare i pigmenti. Queste molecole possono essere presenti in concentrazioni variabili a seconda che si tratti di prodotti utilizzabili autonomamente a casa (in questi casi la percentuale è bassa) o esclusivamente dallo specialista (% alta). La cosa importante da prendere in considerazione è che non tutti possono essere candidati a questa procedura, pertanto è fondamentale una diagnosi e un’indicazione da parte dell’odontoiatra, seguita da una seduta di igiene orale professionale per assicurarsi che denti e gengive siano in perfetta salute.
Altrettanto importante è considerare che qualora si decidesse di effettuare uno sbiancamento domicilare saranno indispensabili controlli periodici per valutare e prevenire le eventuali reazioni avverse e la durata della terapia.
Lo sbiancamento è efficace soprattutto a determinate condizioni, in presenza di pigmentazioni che hanno modificato il colore dei denti. In assenza di queste indicazioni, quindi sbiancando denti di per se sani, già molto chiari e non pigmentati, è una procedura che fa ottenere risultati nella gran parte dei casi poco prevedibili e potenzialmente di durata temporale ridotta.
E’ necessario quindi distinguere tra:
pigmentazione (extrinsic stain)
discolorazione (intrinsic discoloration)
Si parla di pigmentazione quando delle sostanze coloranti di varia natura si fissano sulla superficie del dente per poi passare nei suoi strati più superficiali. I pigmenti più comuni possono essere secreti da batteri cromogeni presenti sulla placca ma più comunemente sono presenti in cibi, bevande o medicine (caffè ,tè, vino rosso, tabacco, liquirizia, clorexidina). Si parla invece di discolorazione se ci sono alterazioni delle proprietà ottiche del dente dovute ad alterazioni della sua composizione strutturale oppure all’accumulo al suo interno di sostanze cromogene.
I casi più frequenti di discolorazione sono dovuti a :
invecchiamento
amelogenesi imperfetta
dentinogenesi imperfetta
fluorosi
malattie ematologiche
anomalie di formazione post-traumatiche
necrosi pulpare post-traumatica
discolorazioni da amalgama d’argento
discolorazioni da particolari cementi endodontici
malattie sistemiche (es.) epatiti
assunzione di tetraciclina
Premesso che il nostro è uno studio che ha fatto e continua a fare tanti sbiancamenti dentali, devono essere sempre rispettate le giuste indicazioni.
Infatti sottoporre denti sani a questo trattamento di per se può anche presentare dei rischi, in caso di applicazioni incongrue, relativi soprattutto all’ Ipersensibilità dentale, fino a veri e propri danni alla radice e alla necrosi della polpa.
Pertanto lo sbiancamento di denti vitali sani non pigmentati con lo scopo di guadagnare tonalità di colore rientra in un ambito che potremmo definire “cosmetico” e non estetico.
Per le sedute di sbiancamento eseguite in studio l’azione di queste molecole viene ad essere implementata dal laser, che usiamo come catalizzatore ottico di queste reazioni chimiche.
Grazie per il tuo interesse in questo articolo.
Nei prossimi articoli affronteremo anche i rischi di trattamenti sbiancanti fai da te o di “ricette per lo sbiancamento” che possono trovarsi online.
Salute orale.
Il concetto di salute orale va ormai inteso come cura globale di tutti gli aspetti del processo di crescita e invecchiamento di tutto l’organismo. Sempre più link vengono evidenziati dalla letteratura scientifica al riguardo.
Il concetto di salute orale va ormai inteso come cura globale di tutti gli aspetti del processo di crescita e invecchiamento di tutto l’organismo. Sempre più link vengono evidenziati dalla letteratura scientifica al riguardo.
Aver cura scrupolosamente di tutti gli aspetti orali fin dai primi anni di vita può tradursi in vantaggi strutturali biologici significativi nel tempo, riducendo il danno derivante da negligenza igienica e abitudini alimentari/funzionali scorrette.
Ridurre al minimo interventi sui tessuti dentali, cosa oggi resa possibile da tecnologie e tecniche all’avanguardia, significa per noi avere rispetto per il paziente, e ci impegneremo sempre al massimo per perseguire questo obiettivo.
Il rispetto per voi stessi invece deriva dalla piena coscienza e dalla responsabilità che dovete assumervi per mettere in pratica abitudini igieniche qualitativamente valide e costanti nel tempo. Richiede un impegno iniziale ma porta benefici estremamente importanti.
La costanza è la chiave del successo, per evitare un rapido decadimento biologico dell’ecosistema orale.
Avere cura della propria bocca significa volgere l’attenzione verso i vari aspetti, non solo igienici, ma alimentari o funzionali (abitudini viziate), che possono riguardare l’intero organismo perché influenzano ad esempio il vostro modo di masticare (quindi la qualità degli alimenti che assumiamo) ma anche il sistema immunitario che non deve essere costantemente attivato da infezioni orali.
La medicina moderna ha preso da tempo il sentiero di terapie su misura per la persona, focalizzando l’attenzione non sulla terapia ma sulla persona, una medicina personalizzata che esula dalle singole specialità di terapia per inquadrare il paziente nella sua globalità.
Questo è per noi un messaggio estremamente importante che non va sottovalutato.
Grazie per aver letto l’articolo e a presto!
Diga di gomma
Questo è lo strumento fondamentale per ogni terapia. Nel nostro studio è una presenza fissa dal 1986 e a tutti i pazienti che ci chiedono ancora oggi se sia una novità rispondiamo che in realtà è stata introdotta verso la fine del 1800 dal dott.Barnum a New York.
Questo è lo strumento fondamentale per ogni terapia. Nel nostro studio è una presenza fissa dal 1986 e a tutti i pazienti che ci chiedono ancora oggi se sia una novità rispondiamo che in realtà è stata introdotta verso la fine del 1800 dal dott.Barnum a New York.
Si tratta di un foglio di lattice (anche latex free per chi ne avesse bisogno) che permette di isolare i denti nella zona in cui si sta lavorando, in modo da ottenere un campo asciutto e pulito.
Il suo utilizzo ha vantaggi indiscutibili sia per la prognosi della terapia, sia per l’alto livello di sicurezza in cui essa si svolge, tant’è vero che a volte potremmo decidere di non effettuare procedure se non fosse possibile un corretto isolamento tramite diga di gomma.
L’isolamento del campo operatorio permette infatti di eseguire tutte le moderne tecniche adesive di ricostruzione dentale in un campo asciutto e privo di umidità (non basta aspirare la saliva!), aumentando notevolmente la prognosi. Inoltre la diga riduce a zero la contaminazione batterica durante procedure sensibili come terapie endodontiche in cui il massimo sforzo va speso per disinfettare la radice.
La gran parte delle terapie effettuate senza un corretto isolamento purtroppo possono essere ad alto rischio di fallimento.
E’ soprattutto una protezione per il paziente, perché previene l’ingestione accidentale di strumenti piccoli e affilati, liquidi o particelle che possono liberarsi delle diverse procedure.
Tutte le principali associazioni odontoiatriche che si occupano di Odontoiatria Restaurativa e dei suoi vari aspetti da tempo concordano nel definire la diga di gomma uno strumento necessario per ottenere una buona prognosi delle varie procedure odontoiatriche.
Non utilizzarla vuol dire essere fuori dal tempo, effettuare procedure di basso livello e mettere a rischio seriamente la salute dei pazienti.