Diga di gomma
Questo è lo strumento fondamentale per ogni terapia. Nel nostro studio è una presenza fissa dal 1986 e a tutti i pazienti che ci chiedono ancora oggi se sia una novità rispondiamo che in realtà è stata introdotta verso la fine del 1800 dal dott.Barnum a New York.
Si tratta di un foglio di lattice (anche latex free per chi ne avesse bisogno) che permette di isolare i denti nella zona in cui si sta lavorando, in modo da ottenere un campo asciutto e pulito.
Il suo utilizzo ha vantaggi indiscutibili sia per la prognosi della terapia, sia per l’alto livello di sicurezza in cui essa si svolge, tant’è vero che a volte potremmo decidere di non effettuare procedure se non fosse possibile un corretto isolamento tramite diga di gomma.
L’isolamento del campo operatorio permette infatti di eseguire tutte le moderne tecniche adesive di ricostruzione dentale in un campo asciutto e privo di umidità (non basta aspirare la saliva!), aumentando notevolmente la prognosi. Inoltre la diga riduce a zero la contaminazione batterica durante procedure sensibili come terapie endodontiche in cui il massimo sforzo va speso per disinfettare la radice.
La gran parte delle terapie effettuate senza un corretto isolamento purtroppo possono essere ad alto rischio di fallimento.
E’ soprattutto una protezione per il paziente, perché previene l’ingestione accidentale di strumenti piccoli e affilati, liquidi o particelle che possono liberarsi delle diverse procedure.
Tutte le principali associazioni odontoiatriche che si occupano di Odontoiatria Restaurativa e dei suoi vari aspetti da tempo concordano nel definire la diga di gomma uno strumento necessario per ottenere una buona prognosi delle varie procedure odontoiatriche.
Non utilizzarla vuol dire essere fuori dal tempo, effettuare procedure di basso livello e mettere a rischio seriamente la salute dei pazienti.